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Quello della rappresentanza è ormai e sempre più un vero e proprio paradosso. Nel momento in cui il lavoro è più frastagliato e spezzettato, in cui è difficile trovare un'occupazione e chi lavora subisce pesanti condizionamenti, il sindacato è più in difficoltà: non viene ascoltato dalla politica, non riesce a intercettare i giovani. Eppure il sindacato è stato fra i primi a denunciare le storture del neoliberismo e dell'austerità. E alla denuncia ha accompagnato la proposta di politiche diametralmente opposte volte al rilancio degli investimenti e alla creazione di nuovo lavoro. Questo però non sembra che basti. Il fatto è che molti dei problemi di CGIL, CISL e UIL stanno al loro interno. Anche per via di una vera e propria controinformazione sulle loro posizioni, i sindacati sono percepiti come strutture vecchie, arroccate nella difesa dei presunti "garantiti" e incapaci di fare gli interessi dei giovani. Per affrontare efficacemente queste sfide, è la tesi dell'autore, l'unica strada che il sindacato può seguire è quella del suo completo rinnovamento, svecchiando struttura, metodi e dirigenza, proponendo un progetto in grado di riunificare il mondo del lavoro, raccogliendo giovani e precari, partite IVA, lavoratori parasubordinati e autonomi. L'analisi svolta nel volume viene completata con interviste sul tema ai segretari generali delle tre maggiori confederazioni (Camusso, Furlan e Barbagallo), a sociologi (Bonomi, De Rita, Gallino) e a lavoratori (Valentina, Bruno, Giulia).